"La mia ricerca di pittori con barba s'indirizzò a Giuseppe Piana. "Sciù Pipu" era popolarissimo. Quasi sempre in compagnia di belle signore riverito e salutato con gran simpatia. Sul polso brillava un gran braccialetto d'oro; cravatte sgargianti attorcigliate al panama, la canna e il piglio da moschettiere gli davano un piglio inconfondibile.
Aveva lo studio in via Roberto: un enorme fabbricato di legno incatramato. Tappeti per terra, alle pareti, cavalletti, trespoli, sculture. Tutto inondato dai fiotti di luce del lucernaio.
Lo vidi per la prima volta all'opera per le decorazioni murali del Casinò. Sulle grandi tavolozze imbeveva gigantesche spugne che scagliava contro il muro. Dalle chiazze, dagli spruzzi e dalle colature nascevano poi quei viluppi nei quali nulla si riconosceva ma che sembravano veri. Fantasia magica dell'artista che diventava padrone del caso!".
Piana - Paesaggio marino
1925
Piana nel suo studio
Balbo - Busto di Piana