"La scuola di pittura si trova a Ventimiglia, in via Hanbury. Sul muro vediamo ancora la denominazione precedente..."Centro sperimentale di pittura"... cambiato con l'attuale "Accademia d'Arte Riviera dei Fiori".

Entriamo in un vasto locale, fortemente illuminato, dove vediamo al lavoro una ventina d'allievi, in prevalenza giovani. Balbo si sposta da uno all'altro, dando suggerimenti e consigli. Ci colpisce subito il clima di grande serietà... gli allievi sono attenti, silenziosi; dal loro comportamento non sembrano dilettanti.

Nel 1959 offre la sua esperienza al "Centro Sperimentale di pittura" di Ventimiglia.

La scuola si regge in modo autonomo, sulla buona volontà dell'insegnante e degli allievi, non legata a sovvenzioni e contributi che delibertamente non chiede. E' arrivato il momento della sosta che divide l'ora e mezza di studio serale e ne approfittiamo per dare un'occhiata ai lavori degli allievi. Notiamo numerose tecniche: dalla tempera all'acquarello, dalle punte secche alla grafica... vengono insegnate tutte proprio per mettere i giovani in grado di scegliersi quella più congeniale, indispensabile per una seria formazione.

L'iniziativa più impegnativa presa recentemente dall'Accademia è una pubblicazione, in 700 copie numerate, di un gruppo di stampe illustranti l'entroterra di Bordighera. Da "Il Lavoro"  24 settembre 1965

Con queste parole Balbo presenta il quaderno n.1 dell'Accademia d'Arte Riviera dei Fiori dedicato all'entroterra di Bordighera:

"I paesini dell'entroterra di Bordighera stanno arroccati su dirupi o distesi lungo il declivio dei colli e, nell'assembramento fuliginoso delle case, perfino celano i"caruggi", sottili vene d'aria e niente sole. Violento contrasto del brusco passaggio dalla luminosità della costa. I luoghi, nella loro apparenza di antico, sollecitano un richiamo che va oltre la storia e restituisce o conferma a questa Liguria poco nota il viso aspro e selvaggio della leggenda e della tradizione.

I giovani autori dei disegni presentati, non tanto hanno perseguito un fine di pura estetica, quanto la realtà di annotazioni pregevolicome saggi, dense di significati trasparenti come documenti. Vengono in tal modo sottolineate, in questa raccolta, prospettive che vorrebbero sollecitare umana considerazione e provvidenze urgenti".

Balbo con i suoi allievi del "Centro Sperimentale di pittura" di Ventimiglia - 1961